Asap (Atypical Small Acinar Proliferation) - Psa alterato

Vai ai contenuti

Asap (Atypical Small Acinar Proliferation)

Capire il vostro esame istologico

[image:image-1]CONTACTS
e-mail informazionipsa@gmail.com
Scrivete ai nostri consulenti.
Disclaimer


" ..L'indagine su  una malattia  inizia dalla perfetta conoscenza di essa.. "

LA VISITA UROLOGICA INTERATTIVA



In caso di ASAP , le linee guida consigliano la ripetizione della biopsia  a tre mesi

Acronimo per identificare un microfocolaio di proliferazione  acinare atipica in cui non è possibile specificare l'esatta natura di benignità o malignità. E opportuno aggiungere un commento sulla presenza o assenza dello strato basale solo quando la immunoistochimica è stata effettuata (P63 oppure 34betaEl2).
Alcuni autori ipotizzano che la biopsia sia stata eseguita secondo un piano tangenziale al focolaio tumorale, risultando in una minima rappresentazione di ghiandole atipiche. La ripetizione  della biopsia nella stessa sede e nelle zone limitrofe può  identificare un focolaio tumorale con percentuali diverse in letteratura. La sede del focolaio di ASAP nella biopsia in rapporto al margine inchiostrato, se presente, può essere un'informazione utile  al clinico.
Dalla revisione della letteratura si evince che è necessario i ripetere la biopsia dopo diagnosi di ASAP . La ripetizione della biopsia dovrebbe avvenire a  breve termine (entro 3 mesi)
La strategia della re-biopsia deve includere la stessa area e lato sede, dell'ASAP e nelle aree confinanti. Tale reperto non è da considerarsi tumore e non è meritevole di terapia. I pazient i devono sottoporsi ad un follow-up bioptico indipendente dai valori di PSA. Il riscontro di tumore nelle biopsie di (follow - up varia ampiamente dal 23 all'80% circa. Il rischio di biopsia positiva rimane alto nelle successive re-biopsie (40 - 50 %).



Parole chiave

Asap (microfocolaio di proliferazione acinare tipica)
Biopsia prostatica
Ripetizione di biopsia prostatica
Tempo di ripetizione della biopsia prostatica
Significato prognostico della asap

PROLIFERAZIONE MICROACINARE ATIPICA (ASAP)

In circa il 2.5-5% delle agobiopsie prostatiche si osservano piccoli gruppi di acini che sono atipici e sospetti per adenocarcinoma, ma presentano atipie citologiche ed architetturali insufficienti per una diagnosi definitiva Questa condizione morfologica è stata indicata come  ASAP (atipical small acinar proliferation/proliferazione microacinare atipica). Si tratta di una categoria diagnostica basata sulla “assoluta incertezza” riguardo alla diagnosi di adenocarcinoma che non può essere fatta, ma non può neanche essere esclusa.
Le indagini immunoistochimiche con anticorpi diretti verso marcatori delle cellule basali quali le  citocheratine di alto peso molecolare (34betaE12) e la proteina nucleare p63 e verso la racemasi AMACR/alfa-metil-acil-coenzima A racemasi) possono essere di aiuto per una diagnosi corretta.
Le citocheratine ad alto peso molecolare (34betaE12) sono presenti nelle cellule dello strato basale che sono assenti nel carcinoma.
La proteina nucleare p63 è espressa dalle cellule basali ed è assente nell’adenocarcinoma.
L’AMACR è un indicatore di malignità e non è generalmente espresso nelle cellule benigne. I casi diagnosticati come ASAP negativi per p63 e 34betaE12 e positivi per racemasi sono considerati altamente sospetti per malignità.
La probabilità che un paziente con una diagnosi di ASAP possa avere effettivamente un cancro  è di circa il 40%.
Pertanto, tutti i pazienti che abbiano avuto una diagnosi di ASAP devono ripetere le agobiopsie sia nella sede della diagnosi iniziale sia nelle zone adiacenti ipsilaterali e controlaterali con un campionamento ampio secondo la tecnica dei sestanti entro un periodo variabile da tre a sei mesi. (Saturation biopsy - 32 prelievi).

Commenti specialistici

Significato prognostico della neoplasia intraepiteliale prostatica di grado elevato e della proliferazione microacinare atipica

Da circa un decennio è noto che la diagnosi istologica di HGPIN (High Grade Prostatic Intraepithelial Neoplasia) o ASAP (Atypical Small Acinar Proliferation) ottenuta mediante biopsia prostatica è correlata con una percentuale di diagnosi successiva di tumore prostatico molto elevata. Tale dato era in relazione all’utilizzazione di schemi bioptici definiti a “sestanti” che utilizzavano un ridotto numero di prelievi. L’introduzione di schemi bioptici con mappaggio multiplo della periferia ghiandolare ha permesso un notevole incremento del tasso diagnostico di neoplasia. Gli autori di questo studio hanno voluto valutare se l’utilizzazione di mappaggi multipli della prostata fosse correlata con un incremento diagnostico di neoplasia, nei pazienti con diagnosi di HGPIN o ASAP ottenute utilizzando tali tipi di schemi bioptici. Su 1188 biopsie eseguite, è stata riscontrata diagnosi di HGPIN o ASAP in assenza di neoplasia, rispettivamente nel 2,5 e nel 6% delle biopsie. Successivamente tali soggetti sono stati sottoposti ad ulteriori biopsie ( massimo 2). Alla prima biopsia ripetuta solo un soggetto su 22 (4,5%) con precedente diagnosi di HGPIN presentava neoplasia, mentre quest’ultima era presente in 19 individui su 53 (36%) che presentavano un quadro di ASAP. Nessuno degli 11 soggetti sottoposti ad una seconda biopsia, con diagnosi di HGPIN presentava neoplasia prostatica, mentre, 3 soggetti tra i 19 (16%) con pregressa diagnosi di ASAP avevano una neoplasia alla seconda rebiopsia. Pur essendo basato su un numero ridotto di pazienti, il risultato ottenuto da questo studio è sorprendente, in quanto, le percentuali di riscontro diagnostico di neoplasia prostatica dopo diagnosi di HGPIN si sono dimostrate significativamente inferiori rispetto al 25-50% di quelle riportate nel corso di lavori precedenti, basati su schemi bioptici a sestanti. La presenza dell’ASAP continua invece ad essere associata ad un alta percentuale di neoplasia prostatica, dato che ricalca quelli presenti in letteratura. Si può concludere affermando che con l’introduzione della mappatura bioptica estesa, la diagnosi di HGPIN non si associa più ad un alto rischio di riscontro diagnostico di neoplasia nelle biopsie successive, per cui tali soggetti non dovrebbero più essere sottoposti a biopsie ripetute, ma dovrebbero essere seguiti annualmente sulla base di parametri clinici e laboratoristici ( DRE, PSA).

Torna ai contenuti