Infiammazione acuta della ghiandola prostatica - Psa alterato

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Infiammazione acuta della ghiandola prostatica

Le malattie della prostata
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1 Infiammazione acuta

1.1 Generalità
1.2 Stimoli lesivi
1.3 Segni cardinali di infiammazione acuta
1.4 Alterazioni dei vasi sanguigni
1.4.1 Vasocostrizione
1.4.2 Vasodilatazione o iperemia attiva
1.4.3 Fase di rallentamento del circolo o iperemia passiva
1.4.4 Aumento della Permeabilità vascolare
1.4.5 Migrazione dei leucociti nella sede d'infiammazione
1.4.6 Risposte di fase acuta
1.4.7 Fenomeni produttivi e riparativi
1.5 Tipologie di infiammazione acuta
1.6 Mediatori chimici dell'infiammazione acuta

2 Infiammazione cronica

L'infiammazione, o flogosi, è un meccanismo di difesa del nostro organismo.
Una risposta protettiva, che segue l'azione dannosa di agenti fisici, chimici e biologici, e che ha come obiettivo l'eliminazione della causa iniziale di danno cellulare o tissutale. Alla rsiposta infiammatoria seguono poi  i processi riparativi , ovvero le calcificazioni prostatiche.
L'infiammazione consiste nella applicazione da parte dell'organismo  di una serie di fenomeni (sempre quelli) i che si manifestano con una intensa reazione vascolare che produce la liberazione di sostanze endogene: dette : mediatori chimici della infiammazione.
I fenomeni elementari, che costituiscono la risposta infiammatoria, comprendono vasodilatazione e aumento di permeabilità, che portano al passaggio di liquidi dal letto vascolare al tessuto leso (edema) ed infiltrazione leucocitaria nell'area di lesione. L'infiammazione serve, dunque, a distruggere, diluire e confinare l'agente lesivo, ma allo stesso tempo mette in moto una serie di meccanismi che favoriscono la riparazione o la sostituzione del tessuto danneggiato.
Nell'infiammazione della prostata  c'è  sempre una prima risposta detta vascolare eppoi una seconda risposta detta tessutale. Che ci siano germi o non ci siano germi a causare l'infiammazione la risposta sarà sempre la solita. Per scrupolo si ricorda che le infezioni batteriche e le successive infiammazioni batteriche rappresentano solo il 5 per cento del grande capitolo delle prostatiti. Eppure tutti, e veramente tutti, effettuano settimane di antibiotici quando possono essere non necessari.
Vi faremo l'esempio del dito , ma poi applicheremo tale esempio alla prostata.

Clinicamente, i segni cardini dell'infiammazione sono: arrossamento, tumefazione, calore della parte infiammata, dolore, alterazione funzionale (rubor, tumor, calor, dolor, functio lesa). Sono manifestazione delle modificazioni tissutali che consistono in: vasodilatazione, aumento permeabilità capillari, stasi circolatoria e infiltrazione leucocitaria (con marginazione, rotolamento e adesione sulla superficie endoteliale di leucociti attraverso l'espressione di molecole di adesione, fase finale di extravasazione leucocitaria attraverso l'endotelio, chemiotassi per risposta dei leucociti presenti nello spazio interstiziale agli agenti chemiotattici, i quali li indirizzano verso la sede del danno). L'infiammazione viene classificata secondo un criterio temporale in infiammazione acuta e infiammazione cronica. Quest'ultima può poi essere distinta secondo un criterio spaziale in diffusa (infiammazione cronica interstiziale) oppure circoscritta (infiammazione cronica granulomatosa).
Ed anche se nella prostata non li vediamo li sentiamo tutti sottoforma dei sintomi e segni della prostatite.

Agenti fisici (radiazioni, traumi, calore.....)
Agenti chimici (acidi , basi, composti tossici .....)
Agenti biologici (virus, batteri, parassiti)


........possono dare tutti una PROSTATITE

Il meccanismo della infiammazione è uguale in tutti gli organi interessati. Anche nella prostata , qualora sede di agenti infiammatori, le fasi descritte del processo infiammatorio si realizzano tutte fino ad arrivare agli esiti stabili.  Tratteremo quindi caso per caso questi eventi e li rapporteremo al danno prostatico , al sintomo ed alla terapia necessaria.


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