Home Page - Psa alterato

Vai ai contenuti

VALORI NORMALI DI PSA

PSA TOTALE

PSA LIBERO o FREE

RAPPORTO PSA LIBERO /PSA TOTALE

0.00  - 4.00 nanogrammi /millilitro

< 0.90 nanogrammo /millilitro

> 15

ANTIGENE PROSTATICO SPECIFICO
Cosa è il psa
Come si legge il psa
Cosa mi dice il psa
Perchè il psa aumenta ?
Cosa fare in caso di un primo psa alterato ?
Come ripetere il psa
Psa e infiammazione cronica prostata (prostatite)
Psa ed ipertrofia prostatica
Psa ed esame istologico prostatico
Psa elevato dopo biopsia prostatica
Il psa come test di screeneng  nella diagnosi precoce di carcinoma prostatico
Psa  :  stadiazione  e  prognosi del carcinoma prostatico
Psa nel follow up  dopo prostatectomia radicale
Psa nella radioterapia
Psa nella brachiterapia
Psa nella terapia ormonale
Psa  nel carcinoma prostatico ormonorefrattario
Psa e double timing
Psa e prostatite







ESAME ISTOLOGICO

Capire il vostro
ESAME ISTOLOGICO

[image:image-1]Atrofia ghiandolare
Iperplasia ghiandolare
Ipertrofia ghiandolare
Pin
Asap
Adenocarcinoma della prostata

LA PROSTATITE

L'infiammazione della ghiandola prostatica
L'infiammazione acuta della prostata
L'infiammazione cronica della prostata
Sintomi della infiammazione  della prostata
Diagnosi della infiammazione prostatica
Psa e prostatite
Alterazioni istologiche nella infiammazione prostatica
Le calcificazioni prostatiche
La terapia medica della infiammazione prostatca
I farmaci per la infiammazione prostatica
Le sostanze naturali per la infiammazione prostatica
Schemi terapeutici ipertrofia prostatica
Gli esiti a lungo termine delle infiammazioni prostatiche
Prostatite e deficit erettile
Prostatite ed eiaculazione precoce

TUMORE DELLA PROSTATA


Il tumore della prostata : epidemiologia
Il tumore della prostata è ereditario ?
Quali sono i fattori che influenzano il tumore della prostata
Si previene il tumore della prostata?
E' utile lo screeneng del tumore prostatico
Come si diagnostica un tumore della prostata
Il dosaggio del PSA
Il dosaggio del psa coniugato CPSA
Velocità del psa e tempo di raddoppio
L'esplorazione rettale
L'ecografia transrettale
la biopsia prostatica
Quali informazioni fornisce l'anatomo-patologo
L'esame istologico della prostata
I tipi di tumore della prostata
Il grading
La stadiazione del tumore della prostata
La vigile attesa  e sorveglianza attiva (Watchful Waiting)
La terapia chirurgica del tumore della prostata
La radioterapia
Le complicanze urologiche precodi e tardive dopo radioterapia
La brachiterapia
La ormonoterapia
Il tumore prostatico avanzato ormonorefrattario
Il ruolo della chemioterapia
Il trattamento delle metastasi ossee






[image:image-1]Anatomia della ghiandola prostatica
sotto titolo ...come è fatta la prostata ?
La prostata è un organo ghiandolare dell'apparato genitale  maschile che si sviluppa attorno alla porzione iniziale  dell uretra, ed è attraversata dai due condotti eiaculatori, ha  Ia forma di un cono, con la base rivolta verso la vescica e I’apice a contatto del diaframma urogenitale ed è situata tra i margini mediali dei due muscoli elevatori dell’ano.
L'uretra attraversa la prostata obliquamente in modo  tale che la maggior parte del suo parenchima resti posteriormente   e lateralmente, mentre solo una piccola parte rimane anteriormente.
I dotti eiaculatori entrano nella  prostata a livello della base e convergono verso la porzione   centrale dell'uretra prostatica dove vi sboccano a lato  dell’otricolo seminale.

La prostata può essere divisa in diverse zone (Figura 1).
La porzione anteriore, che è la meno rappresentata, è costituita da stroma fibromuscolare. (rossa nella figura)
La zona periferica rappresenta  la porzione ghiandolare più importante ed è la parte  dove più frequentemente si può sviluppare un tumore maligno. (Zona gialla )
La zona centrale è quella che viene attraversata dai dotti eiaculatori, è posteriore ed è la parte funzionale più piccola.
La zona di transizione  (Celeste nella figura) è costituita da un piccolo gruppo di dotti che originano a livello della giunzione dei segmenti uretrali prossimali e distali. I dotti in questa regione, che comprendono meno del 5% di tutto il "fiume prostatico di un uomo, danno origine all ‘ipertrofia  prostatica.
Dal punto di vista anatomopatologico, l'ipertrofia prostatica benigna si sviluppa a partire dai 40 anni sotto forma  di noduli costituiti da elementi sia epiteliali sia stromali  elementi fibromuscolari  delle ghiandole che tappezzano , uretra prostatica prossimale.  Questi noduli s'ingrossano e confluiscono all'interno delle pareti anteriori, posteriori e  laterali della prostata, formando masse lobulari di varie forme e dimensioni da pochi millimetri a pochi centimetri.
Il lobo anteriore di solito è interessato solo in minima parte e per questo motivo l'ipertrofia prostatica benigna viene spesso definita bilobare (ingrossamento dei lobi laterali) o
trilobare (ingrossamento sia dei lobi laterali che del lobo posteriore).
[image:image-2]
Alcuni pazienti hanno solo un'ipertrofia del lobo medio posteriore che può essere ostruttiva. In questi casi di ipertrofia prostatica benigna, i lobi laterali possono essere ingranditi solo minimamente, mentre il lobo medio cresce al di sotto della vescica fino a ostruire il collo vescicale. Questo spiega perché esiste una correlazione variabile tra la dimensione della prostata palpabile attraverso il retto e il grado di ostruzione: in definitiva, le dimensioni della prostata possono essere meno importanti rispetto alla morfologia del collo vescicale che risulta modificato dalla ipertrofia prostatica.
La relazione tra stroma ed epitelio aumenta da un rapporto di 2:1 nella prostata normale a 5:1 nella ipertrofia prostatica. Nelle forme avanzate di ipertrofia prostatica il tessuto iperplastico sostituisce quasi interamente il vero parenchima ghiandolare restringendo il canale dell'uretra prostatica in maniera severa


[image:image-1]Fisiologia della ghiandola prostatica
sottotitolo
..."A che serve la prostata?"
La prostata ha 3 funzioni:
1. Ghiandolare
2. Sessuale
3. Minzionale


Funzione ghiandolare della prostata

La prostata secerne un liquido chiaro  che  si unisce allo sperma, la cui funzione primaria è quella di promuovere e sostenere la funzione del seme maschile. Il secreto dei dotti prostatici varia da 0.5 a 1.0 ml dell'eiaculato, costituisce il 15-30% del liquido seminale e fuoriesce nell'uretra prostatica da degli orifizi laterali al veru montanum. È un liquido lattescente leggermente acido pH 6,4  e contiene alcuni enzimi, spermina, spermidina, immunoglobuline, prostaglandine, zinco, acido citrico, potassio e fruttosio. La secrezione prostatica è ormonodipenndente ed è regolata dalla secrezione degli ormoni sessuali maschili (testosterone). Gli acini di dotti prostatici sono costituiti da cellule secretorie, cellule basali e cellule neuroendocrine. Sono le cellule epiteliali secretorie che producono gli enzimi fra cui sia l'antigene prostatico specifico  PSA) e la fosfatasi acida prostatica. La principale funzione del PSA è quella di liquefare il coagulo seminale favorendo cosi la mobilità degli spermatozoi. Al momento dell'eiaculazione gli spermatozoi e il liquido seminale (circa 3 mL) entrano nell’uretra attraverso i dotti eiaculatori che decorrono attraverso la zona centrale della prostata. I dotti eiaculatori derivano dalla giunzione delle vescicole seminali e  dell’ampolla dei vasi deferenti. Il succo prostatico contiene un enzima  coagulante che agisce sul fibrinogeno contenuto nel liquido prodotto dalle vescicole seminali. Si forma  un coagulo che si dissolve dopo 15-20 minuti per azione del PSA. Gli spermatozoi, prima immobili diventano mobilìssími.

Il PSA ha, quindi, un ruolo importante nella fecondazione,
Il PSA viene normalmente secreto nei dotti ghiandolari e nel liquido seminale ad una concentrazione di circa 0.5-2 mg/ml., 1 milione di volte superiore a quella del sangue.

Funzione sessuale

La prostata è un organo fondamentale per il processo eiaculatorio che può essere diviso in tre distinte te fasi. La prima fase è di preparazione ed è caratterizzata da un progressivo incremento dell’attività secretoria delle ghiandole prostatiche e, verosimilmente, delle vescicole seminali, La seconda fase è chiamata di emissione per la comparsa di contrazioni peristaltiche della muscolatura liscia dei deferenti, delle ampolle deferenziali, delle vescicole seminali e degli acini ghiandolari della prostata che provocano la emissione del liquido seminale nell'uretra posteriore. ln questa fase si osserva la contrazione delle fibre
muscolari del collo vescicale, impedendo cosi il reflusso del liquido seminale in vescica, e una contrazione dello sfintere uretrale esterno con la creazione di una camera di compressione a livello dell'uretra prostatica.
Segue, con lo stato di eccitazione, la fase di eiaculazione vera e propria caratterizzata da ritmiche e ben coordinate contrazioni dei muscoli bulbo-cavernosi, ischiocavernosi, del pavimento pelvico e dal contemporaneo rilasciamento dello sfintere striato mentre rimane invariato lo stato di contrazione del collo vescicale.

Funzione minzionale
Data la posizione del tratto prossimale dell’uretra che risulta abbracciato dalla ghiandola prostatica, qualsiasi affezione a carico della prostata si traduce in una disfunzione minzionale. L'apertura del collo vescicale e dell'uretra, insieme alla contrazione del detrusore vescicale e il rilascio dello sfintere minzionale, sono i tre momenti fondamentali della minzione.

POCHI CONCETTI PER CAPIRE BENE IL PROBLEMA
1. Cosa è il psa
2. Il psa totale, libero, rapporto libero/totale
3. La PSA density e la PSA velocity

VALORI NORMALI DI PSA

PSA TOTALE

PSA LIBERO o FREE

RAPPORTO PSA LIBERO /PSA TOTALE

0.00  - 4.00 nanogrammi /millilitro

< 0.90 nanogrammo /millilitro

> 15

Quando ritirate le analisi del sangue e trovate un psa totale alterato , non allarmatevi, ma leggete attentamente qua sotto !!!!

L'antigene prostatico specifico o psa è una sostanza che serve agli spermatozoi  e che viene espulsa con lo sperma ad ogni eiaculazione.
Ma allora perchè si misura nel sangue ?
Giusta domanda.
Una quota  molto piccola di psa prodotta dalle ghiandole prostatiche , anzichè andare nello sperma prodotto,  passa nel sangue. Questa quota è milioni di volte piu' piccola rispetto a quella che va nello sperma.
Noi possiamo misurare questa piccola quota di psa che si chiama PSA TOTALE,   ed il cui valore normale   è  quel valore compreso tra 0,00 - 4,00 nanogrammi su millilitro .  Adesso se voi siete nella condizione di chi ha in mano un esame del psa aumentato , continuate a leggere.
La sostanza che noi chiamiamo psa passa " FISIOLOGICAMENTE" dalla  prostata in piccole quantità nel circolo sanguigno attraverso i capillari : quando questi capillari per una patologia della prostata si alterano, una maggiore quota passerà "PATOLOGICAMENTE" in circolo (ovvero sia il vostro psa risulterà non piu' compreso tra 0,00 - 4,00, ma sarà piu' alto di 4,00.
Che cosa è successo ?
Una prostatite , una ipertrofia prostatica, un tumore possono aver danneggiato i capillari modificandone la capacita di trattenere le sostanze , cosicchè  una quantità di psa , già prodotto dalle ghiandole prostatiche ,  passerà ulterioremente in circolo.
Che cosa devo fare o devo guardare allora ?
In questo caso devi guardare quanto è il valore del tuo psa. Se è superiore a 4,00 e minore di 10,00  devi rieffettuare il prelievo del psa chiedendo anche la determinazione del PSA LIBERO e del RAPPORTO tra psa libero e totale.
Se invece nei tuoi fogli degli esami questi valori sono già presenti allora continua a leggere qua sotto.
Il mio esame segnala oltre il psa totale anche il psa libero e quello complessato ! Cosa significano questi dati ?   
La quota di psa che entra nel sangue,  in parte si lega a delle proteine (detta PSA COMPLESSATO) in parte rimane libera (PSA LIBERO o FREE). Anche questi psa sono dosabili nel sangue , sopratutto il PSA LIBERO.
Che cosa indica il PSA LIBERO o FREE ?
Allora,  il psa che passa in circolo detto PSA TOTALE , in parte si lega  a delle sostanze , in parte rimane libero. Quindi il psa complessato sommato a quello libero  danno il psa totale. Il psa libero cresce nella ipertrofia prostatica , MAI NEI TUMORI. Quindi se voi siete con il vostro psa in mano ed il valore totale è alto, andate a guardare il valore del psa libero , che se è alto (cioè superiore a 0,90 ng/ml)  potrete  stare sufficientemente tranquilli.
Ed il  terzo valore di psa , cioè il RAPPORTO LIBERO /TOTALE che significa ?
Questo valore si ricava da un semplice calcolo matematico : si divide il valore del PSA LIBERO o FREE  con quello del PSA TOTALE  e si moltiplica per cento , dato che trattasi di valore espresso in percentuale.
Nella maggior  parte degli esami potetere trovare come valore di riferimento del rapporto libero e totale un valore
INDICATO CON 15 .
MA COSA SIGNIFICA QUESTO 15. ?
Significa che il vostro valore di rapporto libero /totale è maggiore (>) di 15 , avremo la possibilità che la presenza di tumore sia bassa , e tale possibilità sarà tanto piu' bassa quanto piu' alto sarà il valore di tale rapporto. Se invece tale valore risulterà piu' basso di 15 (<15), tendenzialmente ( e non con certezza) , la percentuale di avere una malattia tumorale sarà tanto piu' elevata quanto piu' basso sarà questo valore.

__________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

IN CASO DI PSA ALTERATO E' CONSIGLIABILE LA RIPETIZIONE DELL'ESAME FACENDO PRECEDERE IL NUOVO ESAME DA UNA TERAPIA  COMBINATA PER LA CURA DELLA IPERTROFIA PROSTATICA E DELLA PROSTATITE.

L'ANTIGENE PROSTATITO SPECIFICO  o PSA


( sottotitolo ...per i piu' coraggiosi e vogliosi di conoscere )

Il PSA è un enzima appartenente alla famiglia delle callicreine  dotato di attività serinproteasica, che viene classificato  nella nomenclatura chimica come human kallicrein 3 (hK3).
Alla stessa famiglia appartengono anche la callicreina  pancreatico-renale (hK I ) e la callicreina ghiandolare, o hK2, la quale presenta un alto grado di omologia (80%) con il PSA. Quest'ultima, analogamente al PSA, è altamente specifica per il tessuto prostatico e sembra avere un ruolo nella fisiologia del PSA, contribuendo al clivaggio del proenzima in enzima attivo.
Codifica genetica
Il  PSA viene codificato da un gene localizzato nel cromosoma 19 (q13.3-q13.4) come precursore inattivo (pre-pro PSA), costituito da 261 amminoacidi.  Il pre-pro PSA viene prima clivato in pro PSA (245 amminoacidi) e quindi nella forma matura, caratterizzata da attività enzimatica e costituita da 237 amminoacidi.
La trascrizione del gene del PSA è regolata da numerosi fattori  fra i quali gli androgeni rivestono un ruolo preminente. L'azione di tali ormoni, mediata dallo specifico recettore, avviene attraverso due
"androgen responsive elements" e un "enancer , recentemente identificato, localizzato a monte del sito di trascrizione.
Dove viene prodotto
Il PSA
viene prodotto dalle cellule ghiandolari della prostata  e secreto nel liquido seminale, dove svolge un ruolo fisiologico preciso contribuendo alla liquefazione della seminogelina e favorendo così la mobilità degli spermatozoi. Inoltre, attiverebbe enzimaticamente molecole con attività bradichinino-simile, che stimolerebbero la contrazione delle fibre muscolari lisce implicate nei meccanismi della fecondazione.
Perche se viene eliminato con lo sperma si ricerca nel sangue ?
Il PSA è fisiologicamente presente nel liquido seminale, dove è enzimaticamente attivo e si trova in concentrazioni di mg/mL, cioè milioni di volte superiori a quelle con le quali si ritrova nel sangue  (ng/ml). La presenza del PSA nel sangue va considerata accidentale e rappresenta la quota "sfuggita" inappropriatamente dalla ghiandola. Nel sangue il PSA si trova in concentrazioni di ng/mL, circa tre ordini di grandezza inferiori rispetto alla concentrazione dell'antigene nel liquido seminale. Questo importante gradiente di concentrazione è mantenuto dalla presenza di barriere anatomiche consistenti. Il lume della ghiandola è infatti separato dal letto vascolare da almeno quattro strati: le cellule basali, la membrana basale, lo stroma e la parete del capillare.
In condizioni di integrità tissutale il PSA "sfugge" solo in minima quantità, mentre alterazioni anatomiche di tali barriere, che possono essere dovute a svariate cause patologiche, tra le quali naturalmente il carcinoma della prostata, l'infiammazione , l'ipertrfoia prostatica ,  inducono un maggior rilascio di PSA nel torrente circolatorio.
Come si trova il PSA nel sangue ?
Una volta che il psa è sfuggito accidentalmente dalla ghiandola prostatica si ritrova nel sangue , dopo aver attraversato la barriera dei capillari, in due forme  LIBERO oppure  LEGATO (CONIUGATO)  a particolari sostanze. Questo perchè  il PSA presente nel sangue ha caratteristiche biochimiche diverse dal PSA che si trova nel liquido seminale. essendo un
enzima, non può circolare nel sangue in forma attiva in quanto darebbe danno . Si trova quindi prevalentemente coniugato (legato)  a sostanze proteiche dette  inibitori enzimatici che ne bloccano la funzione.
Il legame fra PSA ed inibitori è pressoché istantaneo ed avviene al momento dell'ingresso della molecola nel sangue. Per coniugarsi con gli inibitori delle proteasi il PSA deve essere enzimaticamente attivo.
Quali sono le sostanze a cui si lega ?
Il PSA si lega principalmente a tre inibitori delle proteasi:
[image:image-1] alfa I -antichimotripsina (ACT),
[image:image-5] alfa2-macroglobulina (A2M)
[image:image-6] alfa I -inibitore delle proteasi o alfa I -antitripsina (API o AT),
cambiando il modo di prensentarsi . Mentre la ACT e la API lasciano libere  una parte della molecola del PSA, che può quindi essere riconosciuta da specifici anticorpi, e quindi  calcolata tramite gli esami,  la A2M lo ingloba  totalmente  rendendolo non riconoscibile con metodiche immunometriche.
[image:image-4]Questa tabella riassume le diverse frazioni di PSA misurabili nel sangue con metodi presenti in  commercio e riporta, orientativamente, le percentuali relative di esse.
Avremo sostanzialmente  quindi un PSA LIBERO , un PSA legato, detto ACT , ed un PSA API non evidenziabile con gli esami.
Quando si parla di
PSA totale si intende quindi la determinazione nel sangue di un psa il cui valore sarà dato  dalla somma del PSA LIBERO e del PSA LEGATO (ACT)
Tali dati potranno poi essere relazionati nella determinazione del RAPPORTO LIBERO TOTALE . Il rapporto PSA libero/PSA totale  non è altro che una mera divisione tra i due valori , moltiplicata per cento, poiche il valore è espresso in percentuale.
Tale dato , molto utile per valori di psa totale compresi tra 4,00-10,00 (la cosidetta zona grigia)  ,  presenta variazioni in relazione alla patologia della ghiandola, con una tendenza a percentuali minori di PSA libero nei pazienti  con carcinoma che in quelli con iperplasia . Il meccanismo responsabile di tale differenza non è ancora del tutto chiarito e numerosi fattori possono contribuire al diverso rilascio di PSA libero nell'ipertrofia prostatica rispetto al cancro.
La
tabella  in ipertesto ci spiega come vanno i valori di psa nel sangue in baso alla patologia che ne produce l'aumento.

Il psa viene prodotto solo dalla prostata ?

Il PSA è stato considerato per lungo tempo un marcatore tissutale assoluto della ghiandola prostatica. Negli ultimi 10 anni il PSA è stato peraltro identificato in numerosi altri tessuti, fra i quali le ghiandole periuretrali, le ghiandole salivari, le ghiandole sudoripare apocrine, l'endometrio, la mammella. Analogamente a quanto avviene nella prostata, in tali tessuti il PSA sarebbe sottoposto a regolazione ormonale, tanto che si è ipotizzato per questo antigene il ruolo più generico di marcatore di attività steroidea di tipo androgenico o progestinico. Questi dati sono certamente interessanti dal punto di vista speculativo e sembrano avere qualche interesse applicativo nel carcinoma della mammella. Infatti, in questa patologia, la determinazione del PSA tissutale sembra avere significato prognostico. Tuttavia, è necessario enfatizzare che la produzione extraprostatica del PSA non ha alcun significato clinico nei pazienti con patologia prostatica. Infatti, la produzione extraprostatica è quantitativamente irrilevante se confrontata con i livelli di PSA circolante presenti in un maschio adulto sano e non può quindi rappresentare un fattore confondente nella valutazione delle malattie della prostata. Questo è stato anche dimostrato nei pazienti sottoposti a prostatectomia radicale, nei quali l'eventuale presenza del PSA misurabile nel sangue è inequivocabilmente associata a tessuto ghiandolare prostatico.



Ma ci sono anche altre informazioni ottenibili dall'ANTIGENE PROSTATITO SPECIFICO  o PSA


( sottotitolo ...I DERIVATI DEL PSA  )

PSA Density
La PSA density mette in relazione il PSA con il volume della prostata ed ha lo scopo di "mascherare" la quota di PSA prodotta dalle cellule epiteliali benigne, soprattutto in caso di voluminosa ipertrofia prostatica benigna. Viene calcolato dividendo il valore del PSA per il volume prostatico (o il peso) misurato ecograficamente (ecografia transrettale). La PSA density è sta introdotta in clinica nei primi anni 90 e si basa sull'osservazione  che, mediamente, 1 grammo di tessuto riconducibile ad ipertrofia prostatica  innalza le concentrazioni di PSA di circa 0,3 ng/mL, mentre 1 grammo di tessuto neoplastico innalza le concentrazioni di PSA di circa 3,5 ng/mL. Nella pratica clinica, in funzione del valore della PSA density ottenuta, possiamo distinguere tre situazioni:
• Normale (valori inferiori a 0,05 ng/mUcc)
• Intermedio (valori compresi fra 0,051 e 0,099)
• Patologico (valori pari o superiori a 0,1).
Per semplicità si considera 0.15 il valore di cut-off a cui fare riferimento.
Diverse osservazioni indicano che la PSA density può ridurre il numero di pazienti da sottoporre a biopsie prostatiche senza compromettere in maniera significativa il tasso di diagnosi di cancro della prostata, ma altre osservazioni negano che la PSA density da sola od in combinazione aumenti il valore diagnostico del solo PSA. Sebbene non ci sia un completo accordo sulla reale accuratezza della PSA density, per molti urologi la determinazione della PSA density rimane un valido aiuto nella decisione se eseguire una biopsia prostatica.
Dopo l'iniziale entusiasmo, tuttavia, anche alla PSA density sono state mosse numerose critiche. Le principali riguardano il fatto di non tenere conto delle possibili concomitanti alterazioni a carattere flogistico e di non potere comunque quantificare in vivo la componente ghiandolare (che produce PSA) e quella stromale (che non produce PSA). Inoltre la PSA density è pur sempre un artificio tecnico, basato su un calcolo solo approssimativo del reale volume prostatico.
Un nuovo apporto nell'aumentare la specificità del PSA potrebbe venire dalla PSA density calcolata sulla sola zona di transizione (l'adenoma prostatico). Nella zona transizionale infatti è concentrata, soprattutto in caso di ipertrofia prostatica, la pressoché totalità delle cellule che producono il PSA. I dati relativi alla PSA density della zona di transizione (cutoff di riferimento: 0,3) sono però ancora preliminari e non consentono di valutare con chiarezza le sue potenzialità.
Valori di riferimento età-specifici
IL  razionale su cui si basa questo approccio è il progressivo incremento dei livelli sierici di PSA negli individui maschi sani in funzione dell'età . Questo comportamento è dovuto al progressivo aumento del volume della
prostata e quindi della massa totale dell'epitelio ghiando che produce il PSA. Gli episodi infiammatori che si possono verificare dopo il quinto decennio di vita facilitano ulteriormente il passaggio del PSA nel torrente ematico.
I valori di riferimento età-specifici più freque
I valori di riferimento età-specifici avrebbero il doppio vantaggio di migliorare la sensibilità diagnostica nei pa giovani, aumentando il numero dei tumori intrapro identificabili precocemente e di incrementare la speà nei soggetti più anziani, evitando ulteriori inutili in in pazienti che presentano solo una modesta eleva del PSA. Alcuni autori hanno peraltro sollevato criti agli intervalli di riferimento età-specifici, sulla base del fatto che quando si stratificano i soggetti di riferimento per il volume prostatico, le relazioni fra PSA ed età perdono sià. Resta quindi ancora aperto il problema di ve l'efficacia diagnostica degli intervalli di riferimento età-specifici in studi che tengano conto del volume prosta sia nei pazienti che nella popolazione normale di con utilizzata appunto per ricavare i livelli soglia. Per que motivo è considerato ancora molto controverso appli nella pratica clinica i valori di riferimento età-specifici.


PSA velocity
La PSA velocity prende in considerazione la variazione dei valori di PSA tra misurazioni successive in un dato intervallo di tempo.
II calcolo della PSA velocity si esegue dividendo la differenza fra due misurazioni di PSA per il tempo trascorso in anni o frazioni di anni, sommando la differenza fra la seconda e la terza misurazione diviso il tempo trascorso, dividendo infine  il tutto per due. Il concetto della PSA velocity è stato éspresso per la prima volta nel 1992 con la dimostrazione che i pazienti con adenocarcinoma prostatico avevano una PSA velocity maggiore rispetto a quelli con ipertrofia prostatica benigna o senza alcuna patologia prostatica. Infatti, il PSA è prodotto dall'epitelio ghiandolare della prostata ed è stato dimostrato che le sue concentrazioni correlano bene con il volume del tessuto neoplastico. Nei pazienti con un carcino prostatico il volume del tessuto neoplastico aumenta più velocemente dell'ipertrofia prostatica concomitante; di conseguenza è logico attendersi che il PSA aumenti più rapidamente nei pazienti con neoplasia prostatica che nei pazienti con ipertrofia benigna. In effetti, il tempo di raddoppiamento del PSA in pazienti con ipertrofia prostatica è di 12±5 anni, mentre i tumori prostatici in stadio TI o T2 richiedono 4 o 5 anni per raddoppiare i valori di PSA .
I numerosi studi eseguiti sulla PSA velocity hanno dimostrato  che la variazione annuale fra prelievi seriati di uno stesso paziente è più significativa del valore assoluto di PSA nella diagnosi di cancro della prostata, permettendo  sia di evitare biopsie non necessarie in caso di PSA elevato  ma stabile (prostate di grandi dimensioni), che di poter diagnosticare un tumore anche con valori di PSA ancora nei limiti di norma. La PSA velocity presenta infatti il vantaggio di svincolare la valutazione dal valore soglia in quanto considera le variazioni intra-individuali come criterio decisionale. La specificità della PSA velocity sembra essere molto alta, dal momento che soltanto il 5% dei soggetti con ipertrofia prostatica ha una PSA velocity indicativa di tumore.
Il valore della PSA velocity che meglio permette di differenziare il tumore prostatico dall'ipertrofia è risultato essere 0,75 ng/mL/anno.

Esistono, tuttavia, alcune controversie riguardanti l'utilizzo della PSA velocity:
• Il PSA presenta una variabilità biologica intra-individuale non trascurabile, che può essere responsabile di variazioni "spontanee" del 25-30% fra due misurazioni successive. Tale variabilità biologica è dovuta a fattori non ancora conosciuti. La variabilità biologica nel breve arco di tempo (3-6 mesi) può essere simile ed ugualmente ampia sia nei soggetti sani che in quelli con carcinoma prostatico. Tali ampie variazioni del PSA negli uomini sani devono essere prese in considerazione dal clinico, in quanto limitano l'efficacia diagnostica della PSA velocity
• Va anche considerato un fattore di variabilità non legato alla patologia, rappresentato dalla variabilità analitica, che dipende dalle metodologie utilizzate e può essere responsabile di un ulteriore 10-15% di variazione fra prelievi seriati.
• L'intervallo ottimale che deve intercorrere tra due o tre dosaggi di PSA non è stato ancora definito; sembra comunque che i prelievi per la determinazione della PSA velocity debbano essere distanziati di almeno un anno uno dall'altro. Inoltre, dato che circa il 12% della popolazione normale presenta un aumento di 0,75 ng/mL/anno dopo un singolo controllo, mentre solo lo 0,4% mantiene una PSA velocity > 0,75 dopo controlli ripetuti nell'arco di 2 anni, si ritiene necessario eseguire, almeno 3 misurazioni di PSA, con un tempo di osservazione non inferiore a 18 mesi.
Quindi, nonostante l'interesse biologico della PSA velocity, questo approccio non può ancora essere considerato applicabile routinariamente nel singolo paziente per la diagnosi differenziale tra neoplasia e ipertrofia prostatica.



Come si legge il psa                                                                                                              to be continue [image:image-1]

Torna ai contenuti